La luffa, come zucche e zucchine, appartiene alla famiglia delle cucurbitacee. Condivide con la zucchina la consistenza della buccia, la forma e il tipo di vegetazione.
Da secoli viene usata per produrre le note spugne vegetali, particolarmente abrasive e adatte per uno scrub naturale della pelle oppure per le stoviglie.
La spugna vegetale è completamente computabile e smaltitile nell’umido e rappresenta quindi un ottimo sostituto rinnovabile alle spugne prodotte con processi industriali di sintesi chimica che vengono smaltite a milioni nell’indifferenziato con un grave danno per l’ambiente (pensate quante ne vengono gettate ogni anno? :-()
La produzione delle spugne di luffa è semplicissima, basta avere a disposizione tanto spazio! Le piante hanno bisogno di svilupparsi molto e, una volta che hanno fruttificato, deve correre tanta aria tra le “zucchine” per evitare ristagni e muffe.
Una volta giunto a maturazione il frutto può seccare sulla pianta oppure essere raccolto quando il diventa più leggero (di colore verde – marrone). La polpa interna si modifica, diventando fibrosa e spugnosa. A completo sviluppo, la sommità si apre da sola, per fare uscire i semi.
In ultimo va sbucciata e sbiancata naturalmente al sole (anche qui, serve molto spazio!)
La spugna finita si può tagliare a fette o utilizzare intera a seconda delle proprie esigenze di utilizzo. Si sciacqua facilmente con acqua corrente e si asciuga rapidamente all’aria. Se utilizzata per il lavaggio quotidiano dei piatti un pezzo di spugna vegetale di luffa può durare anche un mese; mentre se utilizzata più delicatamente per il lavaggio e scrub del corpo può durare fino a un anno.
Vantaggiosa anche come costo, è consigliata dai dermatologi per le pelli particolarmente sensibili come un’alternativa agli scrub che contengono sali e profumi aggressivi.